Seleziona una pagina

EDITORIA

EDITORIA

[addtoany]

I COERENTI ITALIANI CHE COMPRANO I LIBRI IN LIBRERIA

Lo dice uno studio presentato da AIE a Più libri più liberi. Ma è davvero una notizia poi così buona?

LA NOTIZIA | Trent’anni fa probabilmente ci avrebbe fatto sorridere l’entusiasmo con cui l’Associazione Italiana Editori e Pepe Research hanno comunicato durante la manifestazione Più libri più liberi i positivi risultati circa la tendenza degli italiani ad acquistare i libri in libreria. Dove altro si dovevano comprare, dal salumiere? Nell’epoca dell’eterodiffusione del libro (reperibile in edicola come al supermercato, online come offline), invece, la notizia acquista un certo peso, al punto da essere accolta con la soddisfazione di chi assiste alla nascita insperata di un nuovo cucciolo di panda (o di un altro animale in via d’estinzione, a scelta). Il messaggio è grossomodo questo: se il 76% degli intervistati, su un campione di 4mila italiani (di ogni età), afferma di effettuare i propri acquisti in libreria, significa che la libreria ha ancora un senso, persino se non vende online e non fa parte dei circuiti della GDO.
Ok, questa è una buona notizia.

I DATI E I SEGNALI | La notizia non è che ci stupisca più di tanto, diciamocelo. Dopo le aspre polemiche e il diffuso timore dell’ecommerce (non estinto ma nettamente ridimensionato) e dopo essere sopravvissuti ai più o meno presunti tentativi monopolistici di distribuzione, il ritorno alla libreria fisica era già stato preannunciato dall’apertura su strada dei punti vendita Amazon negli Stati Uniti (ne parlammo mesi fa). Evidentemente Amazon non ha aperto bottega fisica solo per capriccio.
I dati nel dettaglio descrivono un’Italia in cui il 57% dei lettori acquista libri in catene delle grandi città, il 21% nei centri commerciali, il 16% presso librerie indipendenti. L’ecommerce si ferma al 29% degli acquisti. E il 4% del campione afferma di aver acquistato libri durante una fiera di settore.

I SE E I MA | La ricerca si inserisce nel solco di un altro dato che AIE aveva presentato giusto un anno fa: la scarsa diffusione delle librerie in Italia e la sua correlazione con la media di penetrazione della lettura. Insomma: sapere che 8 italiani su 10 acquistano i propri libri in libreria è una buona notizia. Sarebbe un’ottima notizia se la diffusione delle librerie fosse al pari di altri paesi, o comunque estesa in modo omogeneo su tutto il territorio. Perché, giocando un po’ di ragionamento (ok, il sillogismo non è un argomento statistico), se sommiamo le percentuali relative alle catene delle grandi città, i centri commerciali e le fiere di settore, ci rendiamo conto che un buon 82% di acquisti è polarizzato nei centri medio-grandi. Il dato ribadisce dunque l’immagine di un’Italia a due velocità per penetrazione della lettura, in cui la facilità di accesso alla distribuzione del libro diventa vero e proprio spartiacque. Le statistiche sembrano in qualche modo condannare senza appello il lettore debole (o mediamente tale) residente in aree caratterizzate dalla scarsa presenza di librerie, troppo poco motivato a spostarsi per finalità cultural-editoriali.

Share This

Cliccando su ACCETTO, ci permetti l'utilizzo dei cookie necessari al fuznionamento del sito. Questo sito utilizza Google Analytics a fini statistici, con anonimizzazione degli indirizzi IP. Se vuoi ottenere maggiori informazioni sul significato di quanto riportato, clicca QUI.

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi