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EDITORIA

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<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/Arte?src=hash">#Arte</a> Nella collana "I segni dell'uomo" grandi autori presenti e passati incrociano i propri testi con immagini rare <a href="https://t.co/ivhSjItfyM">https://t.co/ivhSjItfyM</a> <a href="https://t.co/vzf9Q2nsKB">pic.twitter.com/vzf9Q2nsKB</a></p>— FMR (@FMREditore) <a href="https://twitter.com/FMREditore/status/889516745731559424">24 luglio 2017</a></blockquote><!-- [et_pb_line_break_holder] --><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Il <a href="https://twitter.com/hashtag/CodexSeraphinianus?src=hash">#CodexSeraphinianus</a>, il misterioso capolavoro di Luigi Serafini, stampato in prima edizione nel 1981 <a href="https://t.co/uaYUjCR5r4">https://t.co/uaYUjCR5r4</a> <a href="https://t.co/EVdKGHE4I6">pic.twitter.com/EVdKGHE4I6</a></p>— LabirintoDellaMasone (@LabirintoMasone) <a href="https://twitter.com/LabirintoMasone/status/900373600728891396">23 agosto 2017</a></blockquote><!-- [et_pb_line_break_holder] --><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Il labirinto più grande del mondo è a <a href="https://twitter.com/hashtag/Parma?src=hash">#Parma</a> <a href="https://t.co/mRjKHPUqeU">https://t.co/mRjKHPUqeU</a> via <a href="https://twitter.com/wireditalia">@wireditalia</a> <a href="https://twitter.com/LabirintoFMR">@LabirintoFMR</a> <a href="https://t.co/CWAzsxZzwc">pic.twitter.com/CWAzsxZzwc</a></p>— TurismoEmiliaRomagna (@turismoER) <a href="https://twitter.com/turismoER/status/762923158760517633">9 agosto 2016</a></blockquote><!-- [et_pb_line_break_holder] --><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

L’EDITORIA PREZIOSA DI FRANCO MARIA RICCI

Designer, editore, collezionista e creatore di labirinti. Raccontiamo Franco Maria Ricci e i suoi ultimi sessant’anni trascorsi ad inseguire del bello in tutte le sue forme.

È sorprendente quanti approcci diversi confluiscano nell’editoria d’arte. Uno dei più originali e raffinati è quello di Franco Maria Ricci, leggendario – è davvero un aggettivo appropriato – editore d’arte ma anche collezionista, designer e creatore di labirinti. Sì, avete letto bene: creatore di labirinti. D’altra parte non si usa a caso l’aggettivo leggendario.

Franco Maria Ricci nasce due volte a Parma. La prima, biologicamente, nel 1937. La seconda, professionalmente, quando nel 1963 vi apre uno studio di grafica dopo aver lavorato in Turchia per assecondare la sua carriera accademica di geologo. Nella città emiliana dà vita ad alcune pietre miliari del design: il vecchio logo di Poste Italiane e quello tutt’ora in uso di SMEG Elettrodomestici, tanto per citare i lavori più celebri (e longevi). Ma anche la grafica dell’originale collana Bompiani Il Pesanervi, ideata dalla stessa Ginevra Bompiani che nel 2008 l’ha riproposta con la sua nuova casa editrice nottetempo.

Nel 1964 il design va già stretto a Ricci. Succede quando non smetti mai di crescere. E così, neanche trentenne, si lancia nella produzione di un libro che sarà l’origine (ma sarebbe meglio dire la causa) della casa editrice che porta il suo nome: la ristampa del Manuale Tipografico di Giambattista Bodoni. Una tiratura numerata di novecento copie per un successo mondiale inaspettato. Quattrocento biblioteche di tutto il mondo ne prenotano una copia, pagandola in alcuni casi dieci volte il prezzo di copertina. In un’intervista alla Gazzetta di Parma (Roberto Longoni, 11/11/2013), Ricci racconta:

«Ero così giovane che, il giorno in cui andai a New York, il direttore della biblioteca che m’aveva mandato a prendere all’aeroporto mi chiese dove fosse mio padre. Non poteva credere che fossi stato io a pubblicare il Manuale.»

Prende avvio ufficialmente nel 1965 l’attività editoriale, unica nel suo genere, che produce libri d’arte come fossero opere d’arte. Libri apprezzati al punto che papa Paolo VI, Jacqueline Kennedy e Jorge Luis Borges diventano interlocutori e – in alcuni casi – amici dell’editore parmense. Mentre le collaborazioni si fanno sempre più prestigiose (Eco, Zavattini, Barthes, Borges oltre ad una folta schiera di artisti e fotografi), Ricci decide una nuova impresa editoriale dal sapore folle: la ristampa dell’Encyclopèdie di Diderot e D’Alambert in 18 volumi. Con 3mila copie vendute è un nuovo successo.

L’amichevole e assidua frequentazione con Borges nei primi anni ‘80 è il seme del sogno che Ricci coltiva per trent’anni: realizzare il più grande labirinto al mondo. «Ma sei matto? – gli obietta lo scrittore argentino – Non potrai mai fare il più grande labirinto del mondo perché quello c’è già: è il deserto!». «Allora farò il più grande labirinto verde.» è la pragmatica risposta di Ricci. Il sogno del labirinto viene covato per trent’anni. Fino al punto di svolta, quando, nel 2002, l’editore vende la casa editrice per investire le risorse nella realizzazione di questa idea. Apre così al pubblico nel 2015 il Labirinto della Masone, il sogno di Ricci concretizzato in 8 ettari di Bassa parmense e 3 chilometri di percorso che si snoda fra 200mila piante di bambù. Ad abitarlo nessun Asterione, come racconta lo splendido racconto di Borges, ma turisti richiamati da questo divertissement e dalle 450 opere d’arte collezionate dall’editore in oltre cinquant’anni di attività, esposte nel vicino museo.
Il tutto mentre Teseo assume le sembianze di un ottantenne dallo sguardo perennemente entusiasta che continua ad inseguire – e raggiungere – i suoi sogni estetici.

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