I FRUTTI FRESCHI DI BOLOGNA

Dal 2 al 4 febbraio il capoluogo emiliano ospita la sesta edizione del Independent Art Book Fair, praticamente la Children Bookfair per bambini cresciuti

LA FIERA – Si tiene negli stessi giorni di Arte Fiera 2018, una tra le principali fiere d’arte moderna e contemporanea italiane, e da Arte Fiera prende il tema – l’arte – declinandolo attraverso un argomento – il libro – e un pubblico piuttosto definito: i giovani. Il resto ce lo mette Bologna, città fieristica e giovanile per antonomasia, che nelle magnifiche sale di Palazzo Re Enzo dal 2 al 4 febbraio ospita Fruit Exhibition, la sesta edizione della fiera di pubblicazioni d’arte, quest’anno alimentata da oltre 100 espositori provenienti da 16 paesi. Attenzione: non una fiera di editoria d’arte, la faccenda è più complessa e il modo migliore per capirlo è affidarsi alla sua stessa definizione. La manifestazione raccoglie pubblicazioni cartacee e digitali indipendenti tra cui libri d’artista, cataloghi, progetti di graphic design, periodici e zines. Se vi  state chiedendo cosa siano gli zines, non vi preoccupate: non mordono (forse).

CONTENUTI – Per capire meglio il senso della manifestazione ci siamo fatti aiutare dal video che racconta l’edizione dello scorso anno. E abbiamo maturato l’idea che si tratti di un villaggio di sperimentazioni artistico-editoriali, dove il linguaggio di un autore/editore/artista può articolarsi oltre le parole, fino a inglobare l’intero oggetto prodotto editoriale (libro o zine che sia). Luigi Serafini probabilmente avrebbe presentato qui il suo Codex Seraphinianus, per intenderci.
Gli incontri in programma confermano una riflessione incentrata tanto sul linguaggio quanto sul libro, sempre calcando la mano sulla componente creativa fuori dal mainstream. Quest’anno in programma il rapporto tra editoria e moda grazie alle conversazioni con gli editor di tre pubblicazioni indipendenti internazionali (Odiseo, Spagna – Archivist, Gran Bretagna – Hunter, Italia). Si parlerà dell’immagine imperfetta come strumento di storytelling con Erik Kessels (casa editrice Kesselkramer) e dell’immagine come strumento di lavoro per designer freelance con Giacomo Bonelli (docente Mimaster di Milano). E con Laura Canali (artista cartografa di Limes) saranno illustrati progetti che tentano di riunire narrativa e informazione per raccontare le migrazioni. Varie ed eventuali a completare il palinsesto.

IL PUBBLICO – Sempre dal video citato ci sembra di intuire alcune cose: la prima è che a Fruit Exhibition ci va un sacco di gente (lo scorso anno registrate 7mila presenze). La seconda è che si tratta di un evento che parla una lingua molto giovane: le sale del Palazzo si sono riempite di ragazzi e ragazzi, da entrambi i lati degli espositori (siamo pur sempre a Bologna). La terza – la più importante – è che la manifestazione apre un varco su un mondo di produzioni e riflessioni in fermento su temi innovativi, spesso interessanti e non necessariamente condannati a essere destinati ad una ristretta nicchia di pubblico. Fruit Exhibition può essere intesa come una sorta di Camden Town dell’editoria in cui è possibile trovare qualcosa di molto prezioso in mezzo a mucchi di oggetti curiosi, roba utile e presuntuosa paccottiglia. Siamo pur sempre a Bologna, in fondo.