Seleziona una pagina

EDITORIA

EDITORIA

[addtoany]

LIBRI MALEDETTI: DRAWN TO TROUBLE DI ERIC HEBBORN

Pensavate che la Chiesa fosse l’unica a mettere all’indice i libri proibiti? È perché non conoscete i mercanti d’arte…

GENESI DI UN ARTICOLO – Se Manzoni pensò bene di  inventarsi il ritrovamento di un manoscritto vecchio di due secoli per giustificare la scrittura dei Promessi Sposi (sia mai qualcuno lo avesse pensato autore di romanzetti rosa…), questo articolo nasce da un libro più prosaicamente acquistato dal sottoscritto in un’edizione inglese di seconda mano su Amazon. Incipit poco romantico? Beh, vi sbagliate di grosso. Perché il libro in questione è più di un libro. È quasi un testo proibito, il possibile ingrediente di un giallo e il ritratto autobiografico di un autore che potrebbe tranquillamente essere il protagonista di un romanzo. Di quelli belli.
Il libro si intitola Drawn to Trouble: Confessions of a Master Forger: A Memoir (in Italia malamente tradotto come Troppo bello per essere vero: autobiografia di un falsario) ed è stato scritto da Eric Hebborn, a detta di tutti il più importante falsario d’arte del XX secolo.

Eric Hebborn – È un nome che probabilmente non vi dice nulla, soprattutto se non bazzicate i grandi mercati d’arte. Per alcuni addetti ai lavori è invece un nome che fa rima con Satana, e non a causa della sua professione. Per comprenderne il motivo bisogna sapere che Hebborn non era il tipo di falsario che si vede nei film, quello che si mette con la lente d’ingrandimento a riprodurre opere d’arte per poi farle sostituire sulle pareti dei musei da chissà quale magnate megalomane. Hebborn è stato un falsario-creatore, uno che padroneggiava le tecniche antiche talmente bene da aver disseminato in tutto il mondo migliaia di falsi Rubens, Tiepolo, Parmigianino, Corot. Tutti spacciati per inediti, mica copie. Opere straordinarie piazzate in alcuni casi con la compiacenza o il tacito assenso dei galleristi. E qui sta il problema.
Perché nel 1991, dopo decenni di onorata carriera, cosa pensa bene di fare il Nostro? Col candore di un bambino si piazza davanti alla macchina da scrivere e, grazie alla casa editrice scozzese Mainstream Publishing, pubblica le sue sorridenti confessioni, snocciolando buona parte delle sue birbanterie in forma di autobiografia. È il panico.
Nessuno a livello di noi comuni mortali se n’è accorto, ma la pubblicazione di Drawn to Trouble scatenò un bel terremoto nel mondo dell’arte, una vera e propria bolla economico-artistica che indusse diversi musei a ritirare dalle proprie esposizioni alcune opere erroneamente ritenute autentiche (e soprattutto pagate come tali) e che mise in discussione l’intero sistema d’affari del settore. Uno scandalo che naturalmente finì anche per isolare lo stesso Hebborn, innegabilmente talentuoso nel farsi nemici potenti. Non per nulla ad un suo amico pochi anni dopo la pubblicazione del libro aveva confidato: “Non ce la faccio più ad arrampicarmi nella vallata per raggiungere Anticoli, ho il terrore che una notte o l’ altra mi trovino a Roma con la testa fracassata…

La realtà che si fa romanzo – E manco avesse commissionato la propria fine, Hebborn viene trovato con la testa fracassata a Trastevere, in piazza Trilussa, la notte tra l’8 e il 9 gennaio 1996. Privo di sensi ma ancora in vita, lo trasportano in tre ospedali prima di trovargli accoglienza al San Giacomo, dove muore per insufficienza respiratoria la mattina dopo.
Consistente la ridda di ipotesi sulla sua fine, sintetizzata nell’indagine per omicidio aperta dalla procura e archiviata appena sei mesi dopo: la morte viene attribuita a cause naturali, ai fiumi di alcol che circolavano nelle vene del falsario e che lo avrebbero portato a cadere durante quella piovosa notte romana.
Il bell’articolo di Matteo Collura (Corriere della Sera, 4 maggio 2008) racconta anche degli amici di Anticoli Corrado, paese in cui Hebborn soggiornava spesso. Del fatto che Raimondo Luciani, oggi apprezzato fotografo, e sua madre quel giorno lo aspettassero al paese per il pranzo. E di quell’ultima immagine di Hebborn, in obitorio, solo e semi-coperto da un lenzuolo come un antico romano.

Ma il libro? – È davvero sorprendente scoprire che oggi Drawn to Trouble risulta praticamente introvabile. Intendiamoci: qualche copia usata su eBay o Amazon è reperibile, seppur a cifre impensabili per un libro in brossura pubblicato negli anni ’90 (l’edizione italiana prodotta da Neri Pozza viaggia dalle 100€ in su, quella inglese poco meno). Un libro dotato di un discreto successo, come attestano le tre edizioni pubblicate tra il 1991 e il 1995, prima con la citata Mainstream Publishing e poi con la statunitense Random House Inc. Un libro che dopo la morte dell’autore sembra essere stato gettato nel dimenticatoio, come condannato alla damnatio memoriae.
Ok, si potrebbe pensare che in fondo si tratta di un libro da addetti ai lavori, semplicemente poco significativo – e dunque poco appetibile – a livello editoriale. Eppure sembra di diverso avviso il parere di chi lo ha letto. Tutti affermano di essere molto colpiti dalla figura dell’autore che emerge dall’autobiografia. Questo gigantesco inglese ubriacone e geniale, così sinceramente innamorato dell’arte da decidere di sacrificare la propria carriera per denunciare le perversioni del mercato. Un sistema marcio, viziato da mercanti senza scrupoli capaci anche di immettere nel circuito opere dichiaratamente false spacciandole per originali. E attenzione: non stiamo parlando del piccolo rigattiere di piazza Navona. Qui i nomi in campo sono quelli di Sotheby, Christie, Colnaghi… gente che rifornisce i musei di tutto il mondo facendosi carico delle garanzie di originalità delle opere.
Molti lettori sottolineano anche un aspetto più letterario: il tono “witty and brutally honest” (spiritoso e brutalmente onesto) utilizzato dall’autore, colloquiale fino al raggiungimento di una sincera empatia con il lettore.
In definitiva Drawn to Trouble può guadagnarsi tranquillamente il titolo di libro maledetto. Un libro maledetto da leggere per rendere giustizia alla figura di un genio integralmente originale. A dispetto della sua vocazione alla falsità.

Share This

Cliccando su ACCETTO, ci permetti l'utilizzo dei cookie necessari al fuznionamento del sito. Questo sito utilizza Google Analytics a fini statistici, con anonimizzazione degli indirizzi IP. Se vuoi ottenere maggiori informazioni sul significato di quanto riportato, clicca QUI.

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi