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<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/LIBROPOLIS?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#LIBROPOLIS</a> | Pietrasanta (LU) 20-21-22 ottobre 2017<br><br>Qui la lista degli editori presenti 👉🏻 <a href="https://t.co/bttwo3JHqc">https://t.co/bttwo3JHqc</a> <a href="https://twitter.com/GaffiEditore?ref_src=twsrc%5Etfw">@GaffiEditore</a> <a href="https://t.co/MPp14dye27">pic.twitter.com/MPp14dye27</a></p>— GOG Edizioni (@CircoloProudhon) <a href="https://twitter.com/CircoloProudhon/status/912963155017560064?ref_src=twsrc%5Etfw">27 settembre 2017</a></blockquote><!-- [et_pb_line_break_holder] --><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
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LIBROPOLIS, L’ENNESIMO UNICO FESTIVAL DELL’EDITORIA INDIPENDENTE

A Pietrasanta la prima edizione del festival dell’editoria e giornalismo indipendente. Che si presenta come evento unico nel suo genere.

LA MANIFESTAZIONE – Prima di tutto chiediamo scusa per la vena di sarcasmo che si potrebbe percepire leggendo il titolo, davvero. È che in questo clima di perenne mutamento in cui il settore editoriale è immerso, nuove fiere dell’editoria nascono con la stessa frequenza delle minacce balistiche di Kim Jong-Un. E il dato è confortante, intendiamoci: come dicono gli organizzatori di Libropolis, la nuova (appunto) fiera dell’editoria e del giornalismo indipendente in programma a Pietrasanta (LU) dal 20 al 22 ottobre, questo serve ad alimentare la bibliodiversità e la varietà dell’offerta culturale fuori dal mainstream. Oppure contro il mainstream, come apertamente dichiarano gli organizzatori, disturbati dalla presenza di libri negli autogrill come di caffè e vino nelle librerie.

MARK TWAIN SÌ CHE LA SAPEVA LUNGA – «Un uomo che non legge buoni libri non ha alcun vantaggio rispetto a quello che non sa leggere». Dalla presentazione del Festival comprendiamo essere questo il messaggio ispiratore di Libropolis. Con buona pace per Mark Twain, questa affermazione suscita alcune perplessità: chi decide quali sono i buoni libri? L’intera produzione editoriale su larga scala è davvero da buttare? Siamo sicuri che l’editoria indie sia poi così virutosa? E soprattutto: ma non è che Oscar Wilde, Mark Twain e Gibran hanno detto pure qualche vaccata?
Scherzi a parte, Libropolis sembra proporre un palinsesto davvero interessante e molto ben connesso con l’attualità, pur parlandone solo in termini potenziali. Auguriamo al Festival di ottenere un ottimo successo di pubblico: a parer nostro la lettura nel Bel Paese va promossa con ogni mezzo, senza fare ragionamenti troppo rigidi o censori sulla sua qualità (a meno che non si parli di Mein Kampf o Federico Moccia) o sulla pervasività della sua distribuzione.

NEL FRATTEMPO ANCI E FIEG… – Descrivendo la loro iniziativa, gli organizzatori di Libropolis fanno riferimento alla diffusione “gassosa” dei libri in ogni ganglo della GDO (autogrill, supermercati, aeroporti, centri commerciali), assumendo questo come fonte di urgenza circa la necessità di promuovere buoni libri. Magari è vero, ma allora mi chiedo se non fosse il caso di sacrificare un paio di conferenze sul sesso degli angeli con qualcosa che affronti il tema di come possono piccole realtà editoriali raggiungere una rete di vendita più capillare quando non possono permettersi (per volumi produttivi o economici) l’accesso alle grandi reti di distribuzione. Ad esempio sarebbe interessante pensare a come le case editrici indipendenti possano strutturare un sistema per introdursi strategicamente nell’accordo stipulato mercoledì 3 ottobre fra ANCI e FIEG, finalizzato alla riqualificazione funzionale delle edicole nel nostro Paese. Le edicole hanno avviato un percorso che le porterà ad essere sempre più hub di servizi sui territori, anche periferici. Perché non promuoverne la funzione di promozione della lettura indipendente, laddove i numeri sono meno attraenti per la GDO?

 

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