EDITORIA
EDITORIA
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«Tutti i tipi di influenza umana sono zoonosi. Tutte derivano dall’azione di un patogeno capace di passare dagli animali all’uomo. […] Alcune di queste – come per esempio la rabbia – sono conosciute da tempo» ->@DavidQuammen, #Spillover
— Adelphi Edizioni (@adelphiedizioni) March 20, 2020
da oggi disponibile anche in ebook pic.twitter.com/B7g6PJpLIF
I dodici candidati al #Premiostrega2020 pic.twitter.com/c2Z9iX39sH
— PremioStrega (@PremioStrega) March 12, 2020
Gian Arturo Ferrari si candida al @PremioStrega. E ora chi potrà rifiutare il voto al “Signore dei libri” (metà di quelli che votano li ha pubblicati lui....)? Mio pezzo (un po’ astioso), ma con qualche retroscena, oggi su @ilgiornale: https://t.co/oo333jt5a6 pic.twitter.com/3aM22b8qN3
— Luigi Mascheroni (@LuigiMascheroni) March 3, 2020
Settanta incontri letterari in due settimane, quasi tutti in diretta interattiva dalle case degli autori e delle autrici. E' una risposta all'emergenza, ma ci dice anche qualcosa che va oltre. Per avere notizie delle dirette, ecco il link https://t.co/uoOTHHlk5U #DECAMERON
— Michela Murgia (@KelleddaMurgia) March 19, 2020
Programma CoronaVSComics!
— Fabiano Ambu (@FabianoAmbu) March 20, 2020
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Perché difendere Woody é sempre un piacere (e dovere). Oggi sul Fatto si risponde ai lettori... @stracci__ @carlovaleri @davide_turrini @PieraDetassis @Raffaele_Meale @pedroarmocida #AproposofNothing querelle #WoodyAllen pic.twitter.com/DzIiqyS3RC
— Anna Maria Pasetti (@palindromiss) March 11, 2020
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BOOK NEWS:
LA PRIMAVERA ARRIVA COMUNQUE
Non è che tutto tutto si sia fermato. Pandemia o meno, l’editoria italiana è in fermento su diversi fronti.
Lo so che quando ce ne usciamo con un post di book news sembra che sia un po’ un escamotage, come quei telefilm anni ’80 che quando erano a corto di idee buttavano giù una puntata di best of più o meno raffazzonata. Ma per noi è diverso: questo post vuole solo fotografare un momento che, a dispetto o forse a causa delle circostanze, si dimostra particolarmente vivace. Insomma: stanno succedendo un sacco di cose nel mondo dei libri: qui proviamo a darvene un assaggio. E poi se volete potete leggere solo quello che vi va (come sempre, d’altra parte)!
Epidemie in classifica
In tempi virulenti l’editoria diventa virale: spulciando le classifiche Mondadori, Feltrinelli, IBS, Giunti e qualche altra indipendente, salta agli occhi il ritorno di libri che parlano di epidemie. In mezzo a banchi di Elena Ferrante (che beneficia dei recenti passaggi televisivi), quasi tutte le classifiche mostrano in top ten La Peste di Albert Camus (Bompiani), Cecità di José Saramago (Feltrinelli) e L’amore ai tempi del colera di Gabriel Garcia Marquez (Mondadori). E meno male che uno legge per distrarsi. Scherzi a parte, è interessante questo tentativo di leggere la contemporaneità attraverso i classici della letteratura contemporanea. O attraverso i libri di saggistica: nelle classifiche compaiono anche due libri “tecnici” relativi alle epidemie. Uno è l’ormai televisivamente noto Virus – La grande sfida di Roberto Burioni (Rizzoli). L’altro si intitola Spillover, è stato scritto dal divulgatore scientifico David Quammen (Adelphi), ed è un caso di ritorno tra gli scaffali: la casa editrice aveva pubblicato il libro nel 2017 senza grandissime aspettative, mentre oggi sta procedendo alla terza ristampa “a furor di popolo”. Fortunatamente la voglia di informarsi viaggia persino meglio della caccia all’untore.
La Strega invocata contro i mali di stagione
La scorsa settimana sono state annunciate le dodici opere editoriali finaliste del Premio Strega. Perché se praticamente tutte le fiere dell’editoria primaverili sono state soppresse o rimandate, i premi se ne fregano dei virus e vanno avanti lo stesso. Così abbiamo dodici titoli chiamati a risollevare le sorti del mercato editoriale, che effettivamente risultano piuttosto ben distribuiti tra le case editrici. Sembra proprio che la vittoria se la giocheranno Carofiglio con La misura del tempo (Einaudi), Veronesi con Il Colibrì (La Nave di Teseo) e Gian Arturo Ferrari con Ragazzo italiano (Feltrinelli). Proprio la presenza di Ferrari sembra pensata per metter un po’ di pepe alla faccenda: il settantaseienne manager editoriale, che per vent’anni ha fatto il bello e il cattivo tempo nell’editoria italiana, si è reinventato autore di narrativa esordiente. E adesso, grazie all’endorsement di Margaret Mazzantini (a cui lui stesso aveva permesso di vincere lo Strega, candidandola nel 2002 con Non ti muovere) e alla complicità di Feltrinelli, che giusto 4 anni fa aveva annunciato polemicamente il suo ritiro a tempo indeterminato dal Premio, lo troviamo lì che gioca a fare il terzo incomodo dello Strega. C’è chi sibila che abbia già la fascetta della vittoria pronta per le copie dei suoi libri (non per meriti artistici), mah. Staremo a vedere… Di sicuro quando c’è lui di mezzo, il pettegolezzo editoriale è garantito.
Fiere che rimandano, fiere che nascono (proprio ora, sì)
E dove sta scritto che senza uscire non si può andare in fiera? Mentre il Salone del Libro di Torino tenta la via di spostare la fiera a settembre, ci sono in giro piccoli segnali di inaspettata vitalità. L’iniziativa più nota è quella lanciata da un gruppo tutto al femminile di scrittrici (tra cui Michela Murgia, Chiara Valerio e Valeria Parrella), con il sostegno di diverse case editrici. Il progetto si chiama Decameron, è declinato su Facebook, e ha già un palinsesto notevole. La pagina è animata da numerosi interventi di scrittori e personalità del mondo della cultura e della comunicazione, in un lungo caleidoscopio di ribellione all’inedia casalinga. Non li elenchiamo che ci ruba troppo spazio: andate a leggere il palinsesto su Facebook che facciamo tutti prima.
Più piccolo ma non meno ambizioso è #iorestoacasacolfumetto, il primo (e vedi un po’) salone del fumetto interamente online. Organizzato da It Comics, etichetta indipendente di fumetti con base a Milano, l’evento si terrà dal 25 al 28 marzo e avrà un programma piuttosto articolato, interamente declinato online (soprattutto sulle piattaforme social della casa editrice).
Ah, che soddisfazione gli italiani che si sforzano di trasformare le situazioni critiche in opportunità.
L’affaire a proposito di niente
Il primo caso editoriale maturato in giorni epidemici si è sviluppato intorno alla pubblicazione dell’autobiografia di Woody Allen, che coinvolge “di sponda” anche il nostro Paese. I fatti in breve (per quanto possibile): il regista americano ha scritto la propria autobiografia, Apropos of nothing (A proposito di niente, bel titolo per un’autobiografia), incassando però una collezione di rifiuti da parte delle case editrici statunitensi. Nessuno pareva disponibile a farsi carico del racconto di una vita caratterizzata da un versante sentimentale/sessuale tanto ambiguo, per usare un eufemismo. Di questi tempi le case editrici hanno più paura dell’onda #MeToo che del Coronavirus. A quel punto si è fatta avanti la casa editrice francese Hachette, terzo editore mondiale per editoria di consumo e scolastica: acquistati i diritti, ha avviato la produzione del libro e poi, a data di presentazione già fissata, si è tirata indietro. Motivo? Il figlio di Mia Farrow e (forse) dello stesso Woody Allen, lo scrittore Ronan Farrow, ha accusato Hachette di avergli tenuta nascosta la pubblicazione del libro del padre (ammesso che sia il padre: la stessa Mia Farrow non è sicura che sia figlio di Allen o di Frank Sinatra. Questa precisazione non c’entra niente con la storia ma faceva troppo ridere). Ronan Farrow, che pubblica a sua volta con Hachette, ha colto l’occasione per denunciare gli abusi subiti durante l’infanzia da lui e dalla sorella Dylan da parte di Allen, accusa nota sin dagli anni ’90 per la quale – tuttavia – il regista non è mai stato incriminato. Mentre il caso lievita, si è scagliato contro la casa editrice anche Stephen King, per i motivi diametralmente opposti a quelli di Farrow: «La decisione di Hachette mi preoccupa. Non mi importa niente del signor Allen, non è lui, ma a chi verrà messo il bavaglio la prossima volta». E in questa trama l’Italia che c’entra? C’entra perché mentre Hachette rinunciava alla pubblicazione, i diritti (per l’edizione italiana) venivano acquistati da La Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi, che presenterà il libro il prossimo 9 aprile. «Il metro della morale? Non può essere la misura dell’arte. Tantomeno dell’editoria.» ha dichiarato all’AGI l’editrice, rivendicando l’opportunità di pubblicare un libro che considera molto bello. Le fa eco Pierluigi Battista dalle colonne del Corriere della Sera: «Il risultato della stupidità alimentata dal fanatismo ideologico è un nuovo rogo di libri, è il trionfo della censura arrogante. Per fortuna i censori prepotenti non hanno il potere in tutto il mondo e perciò l’autobiografia di Allen uscirà in altri Paesi, ma il segnale di idiozia e intolleranza combinate insieme resta preoccupante.»
Alla fine della fiera il libro uscirà e si porterà dietro un bel battage pubblicitario sotto forma di dilemma etico: è giusto pubblicare il libro di memorie di un presunto molestatore? È un “abuso di notorietà” permettere ad Allen di dare la sua versione dei fatti senza controparte o il caso rientra nella libertà di espressione garantita a qualunque essere umano? Beh, insomma, se siete in casa e non sapete che fare vi diamo un argomento di dibattito. Non litigate però, eh.