L’edizione critica

L’edizione critica di un testo è una pubblicazione che ha lo scopo di ristabilire la forma originale di un’opera, mirando a rispettare e chiarire quanto più possibile le volontà dell’autore.
Sia nel caso di manoscritti che di testi a stampa, l’opera può presentare lezioni varianti. Queste possono essere formali o sostanziali, immediate o tardive e vengono spesso classificate in quattro tipi, a seconda che siano state realizzate mediante aggiunta, sostituzione, permutazione o soppressione.
Un’edizione critica presenta un corpo testo con righe generalmente numerate a margine ed è corredata da due o più apparati a piè di pagina nei quali si fa riferimento al numero delle righe. Il curatore, nell’apparato critico, illustra eventuali varianti e motiva la propria scelta fra le diverse versioni.
Nell’intento di salvaguardare e rendere accessibile il patrimonio culturale più antico, spesso si opera su testi in lingua latina. In questi casi l’edizione consta di una trascrizione rigorosamente fedele all’originale, che mantiene inalterate anche eventuali espressioni particolari o imprecisioni (evidenziandone la presenza in nota). Vengono sciolte tra parentesi tonde le abbreviazioni (tipiche ad esempio della tradizione monastica) per facilitare e rendere più scorrevole la lettura.
Anche nella traduzione (generalmente riportata a fronte) ogni integrazione necessaria per una migliore leggibilità e scorrevolezza del testo viene evidenziata: trascrizione e traduzione si ispirano infatti entrambe al principio della massima conservazione.